La Valle Camonica ha cresciuto, sin dai primi del ‘900, un’importante tradizione di stamperia e tipografia artigiana. Nonostante la vulgata che assegna ai montanari la più profonda ignoranza, legata a presumibili condizioni di vita ataviche, la Valle Camonica ha sin dall’epoca medioevale sviluppato importanti processi culturali ed educativi, con la presenza di università (tra cui quella documentata a Vione), studi notarili, scuole professionali, che necessitavano di una qualche produzione libraria. Si trattava ovviamente di azioni fortemente elitarie e riservate a piccole porzioni nobiliari della popolazione: non mancano tuttavia documenti circa l’investimento delle comunità rurali (le vicinìe) nell’educazione dei fanciulli, nell’edificazione di piccole scuole o nella committenza artistica e culturale.
Ma è in particolare con lo sviluppo del cattolicesimo sociale, nell’epoca delle prima industrializzazione, che prende vita la necessità di sostenere e diffondere più massicciamente l’educazione del popolo. Questo impulso fu sostenuto in particolare, in Valle Camonica, dal cividatese Giuseppe Tovini, che fondò l’editrice bresciana “La scuola”: da questo esempio nacque anche la Tipografia Camuna.
Da allora le tipografie si sono moltiplicate e diffuse sul territorio, della Valle Camonica, crescendo più di una generazione di artigiani raffinati nella composizione dei caratteri mobili. Oggi un Museo celebra questa epopea artigiana: fondato da Simone Quetti, il Museo della Stampa di Artogne è non solo un centro di raccolta di macchinari e di documentazione sulla tipografia in Valle Camonica, ma anche un laboratorio artigiano che affianca sul territorio le più moderne ed innovative tipografie, che utilizzano le tecnologie digitali e che vivono dentro il futuro della stampa.
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